Le classi quarte e alcuni studenti delle quinte del Liceo delle Scienze Umane hanno partecipato, accompagnati dalle docenti Michelangeli e Rellini e dal prof. Zannini, alle Lezioni del Prof. Massimo Baldacci, professore ordinario di Pedagogia generale e sociale all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
L’esperienza, arricchente e altamente formativa, e in linea con il curricolo del Liceo delle Scienze Umane, ha permesso agli studenti un’ “incursione” diretta nel mondo universitario e ha costituito l’occasione non solo per un approfondimento contenutistico nella disciplina Scienze Umane, ma anche per un orientamento coerente e in linea con l’offerta formativa dello stesso Liceo delle Scienze Umane.
Ciò che ha maggiormente colpito gli studenti è la profondità e la chiarezza espositiva del professor Baldacci che ha reso le due giornate del Corso coinvolgenti e motivanti e che ha offerto spunti di riflessione sul nostro tempo, un tempo che fa da sfondo ad una società complessa che richiede persone capaci di pensare in modo complesso e non unilineare, consapevoli che le problematiche attuali per essere affrontate e risolte non richiedano solo conoscenze, ma abiti mentali, modi di ragionare, modi di pensare che uniscano spirito critico e disponibilità all’ascolto e al dialogo, finalità ideali cui tendere nello sforzo e nell’impegno educativo. Interessante altresì la sua critica alla scuola odierna, figlia del neoliberismo, dove il potenziamento di specifiche abilità, controllabili e misurabili, non lascia spazio a finalità di ordine più ampio come la formazione del cittadino dialogante con la società. Il professore si mostrava estremamente disponibile nei confronti di chi chiedeva chiarimenti circa le tematiche proposte, evidenziando passione e coinvolgimento temperato dall’ eleganza dei modi.
Il fascino dell’Università di Urbino risiede anche nel suo essere “diffusa” nel centro storico della città che ha dato i natali al grande pittore Raffaello Sanzio e che è stata la sede del Capitano di ventura, poi Duca, Federico da Montefeltro, uomo d’armi e intellettuale che tra l’altro frequentò la Scuola Umanistica di Vittorino da Feltre; una Università che sorge dunque in una città a misura di uomo e di studente e in cui si respira, tra piazze e vicoli, tradizione e cultura.