L’idea di una rete parte dal Liceo Gualterio insieme al Procuratore della Repubblica dottor Flaminio Monteleone e allo psicologo dottor Carlo Gallina

 

Di bullismo si può anche morire. Lo hanno compreso studentesse e studenti del Liceo F. A. Gualterio che stamattina, al cinema Corso, hanno assistito silenziosi e commossi alla proiezione de “Il ragazzo dai pantaloni rosa” in occasione dell’Assemblea di Istituto.

Silenzio in sala in segno di rispetto per la tragica storia di Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo e morto suicida a quindici anni nel 2012. Dolorosa vicenda a cui il film si ispira e che vuole essere un monito contro ogni forma di violenza contro i più fragili.

È giunto forte il segnale di consapevolezza dei più giovani rispetto alla gravità di un fenomeno che non deve essere sottovalutato e anzi combattuto e denunciato affinché si possa fermare il dolore silenzioso che ancora tante, troppe ragazze e ragazzi vivono nel nostro quotidiano.

In sala, a seguito della proiezione, il Dottor Carlo Gallina e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Perugia, Dott. Flaminio Monteleone, hanno incontrato gli studenti per una serie di riflessioni giuridiche, educative e sociali, per ragionare insieme sull’importanza di costruire una società più inclusiva e rispettosa delle differenze e soprattutto per confrontarsi apertamente su temi spesso difficili da affrontare. All’inizio, con il contributo attivo dei ragazzi della Peer e la supervisione del dottor Gallina gli studenti, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su valori essenziali quali empatia, responsabilità e cittadinanza attiva per imparare a comprendere e rispettare le emozioni e le difficoltà degli altri, riflettendo sul proprio ruolo all’interno della comunità scolastica e promuovendo comportamenti positivi e solidali. A seguire una lunga intervista, a più voci, con il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Perugia, Dott. Flaminio Monteleone. Il Magistrato ha dialogato, per circa due ore, con i ragazzi e le ragazze in modo chiaro e accessibile. Con i suoi anni di esperienza ha dato voce a racconti e storie forti, a tratti brutali, sensibilizzando tutti, educatori, istituzioni e società all’importanza di un confronto costante, di una sinergia fattiva e positiva. Senza generalizzazione ha invitato chiunque a intercettare anche le minime forme di disagio. E a vedere nella Magistratura uno strumento di supporto, di sostegno anche al ruolo delle scuole. Perché la maggior parte delle segnalazioni, ancora oggi, avvengono dalle Forze dell’Ordine e molto meno dalle Istituzioni scolastiche. Il Procuratore non si è sottratto a nessuna domanda, anche quelle più scomode sul ruolo dei genitori e della famiglia, o sui muri omertosi dei ragazzi. Scegliendo con cura le parole e citando note vicende di cronaca ha spiegato come tanti comportamenti potrebbero essere evitati mostrando sensibilità, empatia e soprattutto buon senso, da non confondere con il senso comune.  ʺIo non immaginavo potesse finire cosìʺ ha raccontato il Procuratore, riferendo le esternazioni che spesso raccoglie dai giovani oggetto d’indagine. E se fino al 2017 non esisteva una legge che definisse chiaramente cosa fosse il bullismo, oggi il Legislatore ha chiarito i reati che lo contraddistinguono (violenza, diffamazione, offese verbali etc) e si puó dunque intervenire in maniera più incisiva. E se, allo stato attuale, sono in calo i casi di bullismo diretto, purtroppo si registra un aumento per quelli di cyberbullismo e di bullismo indiretto. Con tono fermo, dopo una pausa di silenzio, il procuratore Monteleone ha spiegato l’importanza di una azione educativa quotidiana che pervada tutto il tessuto sociale. Servono strategie preventive, non solo repressive: per certi fatti ci sono i processi e non c’è possibilità di mediazione, ma occorre anche agire d’anticipo, insieme, famiglie, scuole, istituzioni, enti sociali, e soprattutto i ragazzi stessi in un tavolo permanente che concerti partendo proprio da loro. Da qui una sfida del liceo Gualterio: organizzare un momento di dialogo tra scuola, genitori e studenti con la disponibilità totale e incondizionata del Procuratore cui tutti i ragazzi e le ragazze hanno tributato alla fine un caloroso e sentito applauso.