L’Istituto

L’area di affluenza degli studenti è differenziata per i diversi indirizzi incidendo non solo la distribuzione della popolazione ma anche l’offerta formativa di altri comuni in particolare dell’Alto Viterbese e dell’Amerino – Narnese. Negli anni il liceo artistico e l’istituto professionale si sono caratterizzati per un raggio di provenienza più ampio, rispetto al Liceo classico.
L’area di riferimento è quella del Orvietano, l’area sud ovest dell’Umbria ma tradizionalmente legata al confinante Alto Lazio.
Questa area è rimasta abbastanza estranea ai fenomeni di industrializzazione che hanno caratterizzato il paese in particolare dal dopoguerra, seppur con qualche eccezione dovuta più a singoli spiriti imprenditoriali che a fenomeni sistemici.
Questa condizione ha, d’altra parte, fatto si che il patrimonio storico artistico potesse coniugarsi con valori estetici del paesaggio discreti ed altri elementi importanti per l’attrattività turistica: quali un agricoltura più rilevante che altrove, alcune manifestazioni di carattere nazionale, la vicinanza del lago di Bolsena, l’inserimento in rotte turistico storico – culturali grazie anche alla presenza dell’asse autostradale, della linea ferroviaria Roma – Firenze, il porto croceristico più importante d’Italia (Civitavecchia).
Il tessuto produttivo locale, la riduzione della presenza o la scarsa mobilità del personale delle pubbliche amministrazione, la fase di razionalizzazione del settore distributivo ha fortemente contenuto le disponibilità in loco di posti di lavoro terziari. Quelli secondari e primari sono, d’altra parte, da più tempo in contrazione. Qualche eccezione di nicchia ovviamente è presente ma tende a divenire opportunità per eccellenze, o tradizioni familiari, o per chi dispone di reti relazionali di natura privata.
Nell’area sono presenti anche diversi enti che, con diverse finalità, arricchiscono il capitale del territorio: associazioni culturali, sportive e di volontariato, università straniere, enti di formazione, una fondazione bancaria.
Dal punto di vista sociale l’Orvietano è una delle aree della Regione con una maggiore presenza di anziani. La presenza straniera sfiora il dieci per cento ma molto più elevato è il peso nelle fasce scolastiche. Sono censite quasi settanta diverse nazionalità anche se le comunità più numerose sono rappresentate da moldavi, romeni, ucraini, macedoni, albanesi, marocchini, statunitensi.

In questo contesto l’istituto si adopera per cogliere, nelle relazioni, quelle che possono tramutarsi in opportunità formative e di crescita per gli studenti. Sono opportunità per gli studenti sia l’accoglienza in contesti lavorativi sia eventi culturali di cui gli studenti possono essere non solo fruitori ma anche protagonisti. “Cogliere i talenti” significa anche offrire occasioni dove le caratteristiche dei singoli possano emergere o consolidarsi. E’ intenzione dell’Istituto far sì che gli ambiti formativi formali, tipici della scuola, possano coniugarsi con quelli non formali ed informali. E’ anzi compito dell’istituzione tentare di finalizzare e ricondurre ad una educazione consapevole e di senso ogni occasione che il mondo contemporaneo offre ai suoi giovani.

L’istituto è divenuto nel tempo un soggetto complesso con scuole, dall’anno scolastico 2013/14, appartenenti sia all’ambito dei licei sia degli istituti professionali. Questo elemento, imposto da norme nazionali e da scelte locali, viene colto e declinato nel senso della ricchezza, nel motto europeo Unità nella diversità. La dimensione operativa di questa visione, delle opportunità dei diversi indirizzi, vuole essere colta in quella che crediamo debba essere la missione condivisa: Cogliere i talenti e trasformare le debolezze in opportunità.

Tutto ciò significa che, nell’accogliere l’alunno-persona nella sua interezza e accompagnarlo nel percorso didattico e educativo personalizzato, poniamo attenzione alle vocazioni personali, alla relazione alunno/a – insegnante cercando di valorizzare tutte le competenze professionali che si trovano nei diversi indirizzi. Formare significa fornire contenuti ma oggi più di ieri metodo e competenze. L’inserimento nel mondo del lavoro come la prosecuzione negli studi superiori necessità di grandi capacità di adattamento, consapevolezza di sé e dunque atteggiamenti responsabili, propositivi, progettuali, risolutivi. Questa scuola ambisce ad essere, pertanto, in una fase particolare della crescita dell’individuo, un punto di riferimento per la costruzione gli adulti di domani.

L’attuale configurazione dell’Istituto deriva dall’aggregazione successiva di tre licei artistico, classico, delle scienze umane e un istituto professionale. Le scuole hanno tre sedi distinte, tutte nel centro storico di Orvieto. Lo storico palazzo di piazza Ippolito Scalza ospita il Liceo Classico “F.A. Gualterio” ed il Liceo delle Scienze Umane; l’ex convento di piazza Santa Chiara è la sede dell’Istituto Professionale; presso la palazzina comando dell’ex caserma Piave, a piazza Cahen, si trovano il Liceo Artistico, gli uffici amministrativi e la presidenza. In tutte le strutture sono presenti biblioteche scolastiche anche con materiale multimediale; la più importante, per numerosità e composizione, è quella del Liceo Classico.

Diverse aule sono dotate LIM. La scuola, per le classi che aderiscono a progetti incentrati su forme di e-learning, mette a disposizione (comodato) dei device per ciascuno studente.Il sistema Classe Viva, utilizzato per la pubblicazione dei risultati interperiodali e del come registro elettronico, consente anche di diffondere materiali digitali per il blended learning.

Nella sede del Liceo Classico e del Liceo delle Scienze Umane si trovano 14 aule, un laboratorio di lingue, uno di informatica, uno di scienze, un’aula docenti, un’aula magna, una palestra coperta ed uno spazio esterno attrezzato per le attività sportive.

L’Istituto Professionale, che accoglie sia l’indirizzo per i Servizi enogastronomici e ospitalità alberghiera sia quello di Manutenzione ed assistenza tecnica, ha a disposizione 16 aule, 2 laboratori d’informatica, un laboratorio di fisica/scienze, un laboratorio di elettronica, un laboratorio di macchine utensili, un laboratorio sistemi e automazione, un laboratorio di accoglienza turistica, due laboratori di sala bar, 2 laboratori di cucina, un’aula docenti, una sala riunioni, una palestra coperta, spazio esterno attrezzato per le attività sportive.

A piazza Cahen il Liceo Artistico, che al triennio ha attivi più indirizzi (arti figurative, architettura e ambiente, audiovisivi e multimediale, grafica) ha a disposizione 11 aule, 8 laboratori (modellistica dell’arredamento e della scenotecnica, modellistica virtuale CAD, delle tecniche grafiche, di ripresa fotografica e stampa 3D, di ripresa e montaggio video – post produzione, delle tecniche artistiche, di lingue, di informatica), una stanza per la stampa litografica, un’aula docenti. All’esterno si trova un’area attrezzata per le attività sportive ed una coperta in un edificio adiacente.
Nello stesso edificio si trovano gli uffici del Dirigente Scolastico, del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, del I collaboratore del DS, dei servizi alunni, contabilità acquisti e patrimonio, dell’area tecnica e dei collaboratori scolastici.

Nel valore guida dell’Istituto di cogliere i talenti e trasformare le debolezze in opportunità c’è la consapevolezza della necessità dell’individualità dei percorsi formativi. La scuola è comunità educante nel senso che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola per sapere ma anche per crescere. In alcune situazioni, momentanee o durature, sono necessari modalità particolari, delicate sul piano relazionale, evolute dal punto di vista professionale. Dagli anni ’70 il sistema scolastico italiano è divenuto, tra difficoltà e propositi mal realizzati, progressivamente più inclusivo. Oggi le scuole italiane devono essere attente non solo alle disabilità “certificate” ma anche a quelle che uno studente può incontrare, seppur momentaneamente, per situazioni personali o di contesto. Utile, in questo, il diffondersi della cultura legata all’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) promosso dall’OMS che centra l’attenzione sul funzionamento delle persone e non sulla malattia.

L’Istituto si è dato, per questo ambito, delle specifiche linee guida che, partendo dal concetto di inclusione e sistematizzando anche gli obblighi normativi, evidenziano ruoli, finalità e processi. Le linee guida considerano i compiti dei i gruppi di lavoro inclusione (GLI), del gruppo di lavoro (GLHO), degli insegnanti di sostegno e curriculari, le relazioni con le famiglie e gli eventuali servizi pubblici, il ruolo della dirigenza e degli uffici, la programmazione e la documentazione specifica, le indicazioni sulla valutazione. Fanno parte del sapere professionale dei docenti, aggiornato e approfondito con la formazione in itinere, la varietà e l’applicabilità delle metodologie e delle strategie didattiche più idonee alle diverse situazioni. L’attenzione agli stili di apprendimento, l’uso delle tecnologie e dei mediatori didattici (hardware e software, schemi, mappe concettuali, etc.), la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti sono elementi costitutivi del successo formativo di ogni alunno.

Il Piano dell’offerta formativa fa pertanto proprie le linee e ne affida l’applicazione alla variabilissima casistica alle professionalità dell’Istituto; applicazione che si concretizza a partire dalle programmazioni di classe ed individuali.