Si è svolta nella mattinata di giovedì 9 novembre presso l’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli e promossa dall’Unitre la splendida lezione del Prof. Natale Fioretto dal titolo “Una guerra e quale pace? La rinascita secondo L.N.Tolstoj”.
Porteremo con noi il ricordo di questa giornata di intense emozioni perché siamo stati letteralmente trasportati e immersi nel vasto mondo tolstojano non solo storico, ma umano, e nella civiltà russa più autentica e più nobile. Un viaggio meraviglioso che si è arricchito delle parole di Tolstoj e dei suoi pensieri riflessi dai suoi personaggi. Il nostro Istituto ha dato il suo contributo con i lavori personali di alcune studentesse: Giada Ciuchi della classe VBLC; Greta Calzetti, Giada Cuccurullo e Maria Elisa Leonte della classe IVBLA e con la voce della nostra lettrice Flavia Stollo della classe IVALA. Le ragazze hanno scelto un personaggio del romanzo ed hanno cercato di delinearne il carattere, ma soprattutto di individuare gli effetti che la guerra produce in essi, la loro metamorfosi e la rinascita spirituale attraverso l’esperienza della guerra. Un lavoro nel testo, con le loro capacità e al loro livello, ma autentico, «fatto a mano», vissuto con le parole del grande scrittore russo.
E sembrava proprio di essere ancora lì, sul campo di battaglia, con gli occhi al cielo di Andrej, e dentro al suo tormento spirituale oppure con la mano ferita di Nicolaj terrorizzato dalla realtà della guerra o nel salotto di Pietroburgo tra le inutili chiacchiere dell’aristocrazia lontana dal fronte o nell’inquietudine di Pierre o, infine, al ballo con la splendida Natasha vestita di tulle bianco con gli occhi pieni di tutte le promesse della vita. Insomma eravamo in un altro mondo, nel mondo della letteratura che ce ne fa sognare uno migliore perché supera la realtà. Questi bei momenti e queste giornate sono rinfrancanti per i nostri ragazzi, ma anche per i professori che gioiscono dei talenti, dei progressi, dell’impegno di chi si mette alla prova e vuole uscire piano piano, anche timidamente, dall’anonimato.