Tanti, tantissimi per la Notte Nazionale del Liceo Classico al Gualterio di Orvieto.
Generazioni di studenti, futuri alunni, genitori, moltissime persone hanno partecipato quest’anno alla Notte Nazionale del Gualterio, per informarsi o anche solo per tornare a vedere le proprie aule, perché gli anni del liceo non si dimenticano e perché forse si torna a pensare con una visione diversa e più attenta alla scelta della scuola superiore.
Per il tradizionale momento di riflessione sulle Ragioni del classico ha aperto la serata il breve ma efficace video con intervista del prof. Simone Visciola, Università di Toulon, che ha parlato di spirito critico e “metron”, capacità di giudizio, come obiettivi dell’educazione liceale e del valore formativo delle lingue classiche. La Dirigente Cristiana Casaburo, nei vari interventi durante la serata, coadiuvata dalla vicaria di plesso Lorena Frustagatti, ha sottolineato l’importanza di essere vicini alla scuola e di avere cura della formazione dei ragazzi, compito prioritario di genitori e docenti.
Il prof.Barbalella nel suo intervento ha posto l’attenzione sull’educazione nel nuovo scenario che ci propongono l’evoluzione delle tecnologie e i nuovi modi di comunicare e pensare, con una riflessione su alcuni aspetti negativi dell’attuale sistema, in particolare i criteri dell’aggregazione degli istituti Superiori ; Carlo Carpinelli, Presidente dell’Associazione ex alunni, con il consueto equilibrio ha sottolineato l’importanza del metodo, come eredità principale degli studi classici, applicabile in qualunque ambito di studio o di lavoro. Bello e pieno di speranza l’intervento di Sara Carpinelli e Stefania Fausto, ideatrici dell’Orvieto Cinema fest, esempio di giovani liceali che trovano nella cultura un modo per suggerire una rinascita della città, che con entusiasmo e tenacia hanno realizzato un progetto, sapendo coniugare la modernità i nuovi linguaggi con i valori dell’umanesimo, come sottolineato dal loro prof. Luca Umena.
A testimoniare la antica tradizione del nostro liceo la dott.ssa Roberta Galli ne ha illustrato le fasi di sviluppo e istituzione, dalla legge Casati agli anni trenta, quando è avvenuta l’intitolazione a Filippo Antonio Gualterio. Un affollatissimo primo piano ha accolto i futuri alunni, che hanno potuto porre le loro domande ai liceali del triennio guidati dai rappresentanti di Istituto Federica Finetti e Marco Bicchi, tutti concordi nel sottolineare il clima positivo e sfatare le leggende sui pomeriggi di studio disperato o sull’accesso riservato ai soli e rari “secchioni”. Il liceo è una scuola dove lo studio è necessario, ma dove soprattutto si cresce anche attraverso le relazioni, come testimonia la presenza sempre più numerosa di ex alunni per l’Amarcord, quest’anno vinto dalla classe VB, maturità 1986/ 1987, con Alessandra Baffo, Nicoletta Maggi, Cinzia Napoli, Gian Franco Puppola e Daniele Rossi.
Una piacevole conferma la professionalità dell’Istituto Alberghiero che ha curato il buffet per la cena, con
il Live Music a cura del prof.Rainone, docente di inglese nonché musicista di provata esperienza, che ha coordinato e accompagnato i brani scelti dai tre alunni Sophia Stangherlin, Isabella Renelli, due voci notevoli, e Francesco Marchini alla chitarra .
Un’ ottima anteprima del Laboratorio Musica d’ Insieme, che inizierà a febbraio, nobilitata dalla presenza di Rossella Costa, moglie del professore, affermata e bravissima cantante di bossa nova e jazz, che ha proposto una selezione di cinque brani in cinque lingue diverse, con un omaggio alle origini partenopee, simbolico auspicio per un liceo classico aperto al mondo e non chiuso in una nicchia.
Una conferma di eccellenza dal Maestro Stefano Benini, che quest’anno ci ha presentato un saggio del suo lavoro con il gruppo CHERRIES ON A SWING SET, non perdendo l’occasione di deliziarci con la sua ironia . Poesia, creatività e disciplina ferrea, un altro esempio di come gli studi classici possono essere una base importante anche per chi non fa il percorso canonico, per seguire la propria passione, la Musica, coniugando tradizione e innovazione, con una ricerca continua.
In conclusione il lavoro degli studenti intorno al testo proposto dal comitato nazionale, il fragmentum Grenfellianum , a cura delle docenti Roberta Menichetti e Valentina Galli, un’occasione per sentire risuonare la lingua greca e per verificare come le voci dei classici ci parlino ancora, specialmente se il tema è l’amore. Si è scelto di proporre il testo in una chiave positiva, interpretando “Il lamento dell’esclusa” , letto da una intensissima e appassionata Federica Finetti, come una scena di riconciliazione, in cui la porta del paraklausythuron si apre e un offeso “Catullo”, Lorenzo Macovei, dice di sperare che l’amore durerà per sempre. A fare da cornice alla scena, Maria Manglaviti, una Didone implacabile nel suo dolore , Silvana Nenna , una Saffo fiduciosa in Afrodite, e infine gli alunni della IV ginnasio, Vittoria Ferri, Esther Massino, Vanessa Patassini, Gaia Montesanti, M.Letizia Santi, Marta Pelorosso e Federico Ceccarelli che hanno letto come coro la bellissima similitudine che segue l’incontro di Ulisse e Penelope nel XXIII libro dell’Odissea .