Docenti e alunni uniti per un cessate il fuoco interno ed esterno all’individuo

L’Istituto di Istruzione Superiore Artistica, Classica, Professionale in marcia per la pace

Ore dieci e trenta , un mattino uggioso in quel di Piazza Cahen, Orvieto. Sul posto giungono le classi del biennio dell’Istituto di Istruzione Superiore Artistica, Classica e Professionale accompagnate dai rispettivi docenti, dalla dirigente Cristiana Casaburo e dalle forze dell’ordine. Visi infreddoliti e sorridenti, qualcuno inumidito dal pioviggino del giorno ma non per questo meno consapevole circa l’importanza dell’evento che la scuola ha patrocinato assieme alla Fondazione e Centro Studi “Aldo Capitini”, In nome della Pace.
Sul luogo quindi si consuma la cerimonia di consegna della bandiera datata 1961, nel tessuto il logorio degli anni ma nei colori ancora vivo e integro un messaggio mai sbiadito dal tempo.
Il corteo si muove lungo il corso cittadino con l’insegna bene in vista, giungendo alle ore 10:45 presso il Palazzo dei Congressi, sala dei Quattrocento.
Docenti e alunni si dispongono fino alle ore 11:00, momento in cui il Dirigente Scolastico porge i saluti di apertura e sottolinea l’importanza della pace come primario e unico motore dell’esistenza umana. Segue l’intervento del prof. Latini, La pace come evoluzione umanistica e umanitaria nella società”, nel quale viene condivisa una riflessione circa l’evoluzione semantica e spirituale del termine e l’uso che oggi se ne fa perpetrando accese polarità nel mondo. Giunge poi il momento del prof. Alberto Stella, docente della Fondazione e Centro Studi “Aldo Capitini”: La pace: gli interessi, le religioni, la voce della coscienza, l’impegno delle persone”; un discorso che riflette la vita e gli ideali del filosofo perugino che da il nome al centro studi (Aldo Capitini, ndr) e la storia della prima marcia della pace, ostacoli annessi. Si riflette sull’esistenza o meno di una “guerra giusta” e su quanto il tessuto religioso abbia de facto contribuito o meno al fiorire di una voce della coscienza intima e segreta ma capace di cambiare il mondo.
La risposta viene lasciata agli studenti, che con i loro interventi fanno vibrare in sala l’eco delle parole ancora vive di Generale di B. Brecht, Se questo è un uomo di P. Levi e La fine è l’inizio di W. Szymborska, il tutto arricchito dalle toccanti testimonianze di viaggi intrapresi lungo il bacino amazzonico grazie al progetto Maryba. Ogni esperienza presentata lascia in effetti più domande che risposte, come è giusto che sia: “esiste un diverso? Sono anch’io un diverso?”.
Alle ore 12:40 è il momento dell’intervento ”Se vuoi la pace prepara la pace” della prof.ssa Caterina Leonardi, incentrato sul vero disarmo interiore e l’urgenza di un anelito alla pace e la decostruzione di ogni prassi bellica. Seguono di nuovo letture, canzoni e condivisioni prima del saluto finale del Dirigente Scolastico.
In attesa che la società e le coscienze individuali persistano lungo questo cammino, i ragazzi dell’Istituto immettono ciascuno il proprio tassello ad una bandiera destinata mai a scolorire.