Liceo Scienze Umane: “Un gettone verde, una speranza!”
Nella società odierna avvicinare gli adolescenti allo scambio gratuito di prodotti è un modo per stabilire relazioni umane. Ad Orvieto, nel 2013, è stato aperto un emporio dello scambio e del baratto, che prende il nome emblematico di “Senza Monete – Emporio del riuso e dello scambio”, ubicato precisamente in Via Sant’Anna, a Orvieto Scalo. Nella sala principale dell’Associazione, che è nata senza scopo di lucro, gli individui depositano oggetti o abiti che non utilizzano più. La finalità dell’Associazione è quella di offrire una possibilità di inserimento sociale, anche a coloro che sono in condizioni più svantaggiate. Svolgendo l’attività di alternanza scuola-lavoro, noi della 4A Liceo Scienze Umane di Orvieto, abbiamo avuto la possibilità di frequentare il locale; è stata un’esperienza formativa e le tematiche sociali affrontate in classe ci hanno permesso di avvicinarci in modo più consapevole e di cogliere il senso profondo dell’attività. Catapultati nella realtà del nostro territorio ci siamo resi conto che l’Associazione “Senza Monete” richiama, con le sue caratteristiche, il cosiddetto “luogo” di cui tanto ci parla l’antropologo francese Marc Augé: favorisce, infatti, relazioni umane, senza alcuna forma di esclusione; ha un’identità; ha una propria storicità. All’interno di “Senza Monete” ci sono reparti di oggettistica e di abbigliamento e lo scambio vero e proprio è regolato da gettoni con il simbolo ben augurale del verde quadrifoglio; alcune volontarie, inoltre, gestiscono le attività tenendo aperto il locale due volte alla settimana. L’interesse suscitato è dato dal fatto che ciò che si trova nel locale non è considerato riduttivamente “merce” legata ad una certa quantità di denaro,per usare il linguaggio economico marxiano, ma,invece, un bene prezioso, carico di ricordi e in grado di suscitare emozioni e di rendere felice qualcuno che non lo è. Noi studenti abbiamo provato una grande meraviglia per l’idea innovativa che fa da sfondo all’attività pratica dell’Associazione, perché non è semplice attuare un progetto del genere ed è stato rincuorante notare come la piccola società che ruota attorno a tale centro pulsante del territorio abbia ricevuto da esso una nuova energia; entrando in “Senza Monete” l’uomo si sente parte integrante della comunità più ampia in cui è inserito e può portare il suo contributo aiutando e sostenendo le persone più svantaggiate economicamente e socialmente. Un’esperienza che consiglieremmo di provare a tutti una volta nella vita. In “Senza Monete” si pensa non solo a sé stessi, ma anche agli altri. Questo “luogo” ci spinge a riflettere sul mondo in cui viviamo, a riutilizzare gli oggetti e a non sprecare,nel rispetto dell’ambiente, sempre più “maltrattato” dall’uomo, e attiva l’empatia e la solidarietà. La curiosità suscitata da questo angolo accogliente non deluderà. Un’esperienza, insomma, da ripetere.
Liceo delle Scienze Umane, Bellisario Sara e Carboni Sofia